Quando mi accinsi per
la prima volta a scrivere queste pagine, lo feci puramente per una questione
personale. Avevo bisogno di mantenere la mente lucida e costruire la prova che
quanto avevo visto fosse reale. Pensai allora che il modo migliore fosse
redigere una sorta di diario che contenesse tutte le esperienze che stavo
vivendo. Dapprima la narrazione era composta da episodi frammentati, frutto
delle mie riflessioni a caldo, ma in un secondo momento, divenne più pulita e
chiara, grazie al lavoro di revisione a cui mi dedicai per riportare al meglio
una delle vicende più incredibili che si possa raccontare.
Mi dissi l'umanità
deve sapere, anche dopo di me e dopo tutti coloro che furono travolti da
questa storia; deve sapere che tra la gente comune si nascondo esseri che di
umano hanno solo l'apparenza e alle volte, se indaghi i loro occhi, nemmeno
quella.
Il ricordo di quei
momenti mi sconvolge ancora. Alle volte vorrei poter cancellare tutto il
passato per ricominciare a vivere una vita normale, nella quale l'angelo della
morte fa visita solo a persone vecchie e stanche, accoccolate nei loro letti e
felici di andare incontro al destino inevitabile, consapevoli di aver vissuto una
vita piena e intensa. Una vita serena senza preoccupazioni e senza la paura di
non vedere l'alba del giorno dopo. Purtroppo per me non è stato così, ho
incontrato l'affascinante angelo troppo presto. Gli ho visto portar via anime
ancora acerbe che chiedevano solo una possibilità: la possibilità che ci viene
concessa al primo vagito, così preziosa e così delicata.
L'angelo dannato per
me, per noi, aveva in serbo un altro progetto. A mia insaputa stava costruendo
una strada in salita, caratterizzata da tappe sconvolgenti, a tratti
incomprensibili, e una trappola, così ben organizzata, alla quale non potevo
sottrarmi: quella che coinvolge il cuore.
La morte se ne andava a
braccetto con il destino e sapientemente intrecciavano i fili di una rete che
non mi avrebbe lasciato via di scampo. Incosciente, cieca e sorda, per amore
caddi in quel groviglio di rovi, in quel arrovellarsi di spire, lasciandomi
deliberatamente soffocare.
La morte ha molti
aspetti, quello di un corpo gelido, inerte, di un cuore senza battito. Poi c'è
quello che non hai mai preso in considerazione, quello in cui si può essere
morti anche continuando a respirare, continuando a camminare, trascinandosi
giorno dopo giorno tra le difficoltà della vita che ti tolgono ogni ragione per
andare avanti, allora devi fare uno sforzo enorme per allontanare il dolore e
risalire, per gridare che c'è ancora vita in te.
Se allontano i ricordi
all’origine del mio male mi rendo conto che sono viva. Viva come non lo sono
mai stata. Tramortita dalle forti emozioni che con passione travolgente e una
dose di incoscienza, hanno risvegliato i miei sensi, portandomi sulla cima più
alta del mondo per poi farmi sprofondare negli abissi neri. La ricerca del
piacere mi ha condotto alla morte, per poi tornare indietro. Il piacere, la
passione sono le scintille che danno origine ad ogni cosa, senza di esse cosa
esiterebbe? Nulla. Il mondo ruota intorno ad esse, la gente fa cose pazze per
avvicinarsi e sfiorare anche per pochi istanti l'oggetto del proprio desiderio.
Le vicende che vi
narrerò hanno avuto inizio un afoso mattino di luglio: nero su bianco in una
lettera veniva tracciata quella rotta, quella strada, dove dietro l'angolo mi
attendeva la Bestia con le sue spire.
Si va dove portano le proprie
scelte e le mie mi portarono in una sola direzione, a dispetto di quanti
cercarono di impedirlo. Non provo rancore per loro, lo fecero per proteggermi.
Quando c'è di mezzo la passione, l'amore o come è il caso di dire qualcosa di
già architettato, già disegnato - il destino - nulla puoi fare per cambiare le
cose, in un modo o nell'altro finirai sempre per prendere quella strada, per
cadere tra le braccia dell'angelo della morte.
La storia che
racconterò può sembrare frutto della fantasia, a suo tempo io stessa faticai a
comprendere, a dare una spiegazione logica a quello che vedevo o sentivo, a
giustificare le spiegazioni folli tentate da chi quelle verità le aveva già
sperimentate, ma ciò che riporto, posso giurare di averlo toccato e di portarne
sulla pelle i segni indelebili, dei cambiamenti innegabili che rivedo ogni
giorno, in ogni gesto. Dimenticare è impossibile.
Quando si vivono forti
esperienze si usa sempre dire non sono più la stessa persona di prima, ma
quella che può apparire come una frase fatta per me rappresenta la sacrosanta
verità, non solo il mio carattere ne ha risentito, anche il fisico è mutato in
molti aspetti: lo sento nella pelle e nella carne, ogni fibra del mio corpo lo
può confermare. Mi sono immersa in molti occhi, ho indagato molti volti per
comprendere quanto vasta fosse la verità che ai più è preclusa. Nonostante
tutto, sono una privilegiata, una che porterà per sempre con sé una conoscenza
preziosa e che lascia a queste pagine il compito di conservarla.
In ognuno di noi c'è di
più di ciò che appare, ma per alcuni quel di più è un mondo sommerso dove il
fantastico diventa reale e i mostri hanno un nome e cognome. Racconterò i fatti
più fedelmente possibile, cercando di descriverli con minuzia di particolari
come se foste lì ad assaporarli attimo dopo attimo.
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